Una tv per i piccoli pazienti nel nome di Caterina

Donazione al reparto di gastroenterologia ed endoscopia digestiva del maggiore

fonte: "Gazzetta di Parma" del 16/6/2015

Non è mai venuta al mondo ma è grazie a lei se tanti bimbi, d'ora in avanti, potranno concedersi qualche sorriso in più. Si legge "In ricordo di Caterina, 2014" sulla targhetta della nuova televisione che, da qualche giorno, rallegra i piccoli pazienti che passano dalla sala del risveglio pediatrica del reparto di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma.
È proprio in ricordo di Caterina, la loro bimba che ha dovuto arrendersi prima ancora della nascita per una rarissima patologia, che la coppia di genitoriche preferisce rimanere anonima, ha voluto donare un supporto video digitale Blu-Ray alla struttura.
"Un piccolo dona per ricordare la nostra bambina", hanno commentato i due. "La nostra vicenda non ha certo avuto un lieto fine, ma ci ha comunque permesso di incontrare grandi professionisti e relazionarci con persone meravigliose: il nostro gesto vuole essere ancora vivo ringraziamento a loro. Grazie a Loris Borghi, rettore dell'Università di Parma, e a Tiziana Meschi, Primario di Lungodegenza Critica, due amici che ci hanno indirizzato al professor Gianluigi de Angelis, Direttore del Dipartimento Materno Infantile della struttura complessa di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva. Una grande riconoscenza ci lega anche a lui, che ci ha seguito e ci ha messo in contatto con i migliori specialisti, in Italia e all'estero, facendo tutto il possibile."
"Purtroppo la sindrome della banda amniotica ha impedito che la gravidanza fosse portata a compimento e ha comporato la necessità di un aborto terapeutico a sesto mese. Abbiamo voluto fare qualcosa per poter ricordare la nostra piccola con un sorriso e abbiamo chiesto all'associazione SNUPI, Sostegno Nuove Patologie Intestinali, che cosa potesse servire.", ha continuato la giovane coppia
"Un supporto video come questo può contribuire a far passare momenti lieti a piccoli degenti e pazienti", ha commentato Giulio Orsini, presidente dell'Associazione. "Il nostro ruolo è stato semplicemente quello di tramite, per facilitare una iniziativa lodevole."
I bambini hanno già dimostrato di apprezzare la novità, stando a quanto raccontato poi da Orsini: questa mattina, addirittura, al momento di lasciare la sala un piccolo ha voluto aspettare che finisse il cartone animato.

Il dono delle Associazioni a Giovanna

(fonte: "Gazzetta di Parma" del 16/3/2015)
Alluvionata di via navetta, aveva bisogno di un nuovo climatizzatore ed è scattata la corsa della solidarietà per comprarlo
Commuoversi davanti la donazione di un nuovo climatizzatore, per qualcuno, potrebbe sembrare quasi eccessivo.
Ma per chi si è ritrovato la casa minacciata dall'acqua e dal fango, anche certi piccoli gesti possono suscitare emozioni di questo genere. Ecco perché non c'è da meravigliarsi davanti agli occhi lucidi di Giovanna Del Prato, residente in via Navetta, che qualche giorno fa ha ricevuto la visita dei presidenti delle associazioni Snupi, Giulio Orsini, e Montanara Insieme, Paolo Greci, giunti per controllare che l'installazione di quel nuovo climatizzatore nella stanza del figlio ventisettenne, Andrea, fosse andata a buon fine.
"Ho la pelle d'oca: per questo gesto vi ringrazierò continuamente", ha detto la signora Giovanna, una delle tante persone aiutate dal mondo del volontariato fino a questo momento.
"Abbiamo già fatto settanta donazioni del generespiega Greci "e raccolto oltre € 33.000. E tutto questo grazie ad un lungo elenco di associazioni, gruppi musicali, società sportive e persino gruppi nati su Facebook che si sono prodigati in questi mesi per aiutare i parmigiani colpiti duramente dall'alluvione dello scorso ottobre."  
Greci vuole assolutamente ricordare tutti, perché grazie a loroo stiamo dando una grossa mano a tanta gente. "Basti pensare che in una sola giornata, quella di mercoledì abbiamo fatto dodici donazioni, tra biciclette, freezer, televisori ed aspirapolveri."
Tutti oggetti utili per quella quotidianità stravolta per tantissimi parmigiani subito dopo l'alluvione. "Per sei ore qui era una palude", racconta Andrea, in casa quel terribile 13 Ottobre insieme a suo padre. "L'acqua era quasi arrivata nella sua stanza e grazie a tanti volontariqualcuno venuto persino da Brescia, il peggio è ormai alle spalle. A differenza della rabbia per un ritorno alla normalità difficile anche a causa della burocrazia. Ma questa un'altra storia. Per ora, c'è solo spazio per la riconoscenza nei confronti della associazione Snupi, che le ha donato climatizzatore, e di chi continua ad aiutare la signora Giovanna e tanti altri a riprendersi dal disastro dei mesi scorsi, senza chiedere nulla in cambio.

Abdi, sei ore per riavere la sua vita.

Ferito in Somalia, operato al maggiore da un equipe coordinata da de'Angelis.

Dal basso ventre, il proiettile è uscito dal fondo della schiena. Poteva essere la morte. Di certo sarebbe stata la fine di un'esistenza normale, specie per chi una ferita del genere la rimedia in Somalia, Africa senza legge ne sanità.

Era l'alba del 24 luglio. Abdi Dahir, diciotto anni appena compiuti, si trovava anche all'alba della vita: quel colpo di Kalashnikov lo fece sprofondare in una notte tutta sua, popolata di dolore e incubi. Ci sono voluti mesi, perché agli incubi si sostituisse il sogno.

E sei ore di intervento perché il sogno, di "tornare normale", si avverasse.

Quanto l'operazione fosse delicata non è nemmeno da dire. Abdi è tornato quello di prima grazie al lavoro di equipe degli specialisti dell'Ospedale Maggiore, composto da Fausto Catena, Direttore della Chirurgia d'Urgenza, Umberto Maestroni, Direttore di Urologia e Antonio Barbieri esperto di Chirurgia dell'uretra, coordinata dal professor Gianluigi de' Angelis, direttore del Dipartimento materno infantile e dell' Unità operativa di gastroenterologia ed endoscopia digestiva. Ma perché si arrivasse alla sala operatoria si è mobilitata una cordata della solidarietà che ha visto protagonisti la Croce Rossa e i volontari di Snupi.

La Petite capitale arriva dove la grande si ferma. "Niente da fare- spiega Hamdi Dahir – a Roma non si è potuto far niente per mio fratello. Grazie, Parma: qui ho trovato non sono gioielli del sistema umanitario ma anche una solidarietà e una umanità incredibili. I Somalia si dice che chi ti sfama è importante, ma di chi ti salva la vita non puoi fare a meno." È un fiume in piena la sorella di Abdi, più timido e anche ostacolato dal fatto di non conoscere la lingua. Lei non smette di testimoniare la sua riconoscenza agli specialisti del Maggiore, all'assessore regionale Sergio Venturi, alla Croce Rossa. E a Snupi Onlus. "Un'associazione che fa cose eccezionali: in questo periodo ho visto come siano stati aiutati tanti altri bambini e ragazzi come mio fratello. Io ho assistito lui e loro hanno assistito me, mettendoci tra l'altro disposizione un appartamento." Incassa le lodi con il sorriso Giulio Orsini, Presidente di Snupi. "In in momento come questo bello poter dire che c'è chi riesce a realizzare un'attività in sinergia. Per noi questa di Snupi è stata una grandissima opportunità: di metterci ancora una volta alla prova e di crescere."