by admin | Oct 12, 2010 | Articoli
Egregio Direttore,
siamo i genitori di una bambina di nove anni alla quale, dopo svariati esami clinici, in sede di colonscopia effettuata il 15 Luglio u.s. presso l'Ospedale Maggiore di Parma, è stato diagnosticata l'esistenza di un macropolipo al colon, che il Prof. Gianluigi de'Angelis riteneva opportuno asportare immediatamente, qualora fosse stata disponibile la sala operatoria del reparto di Chirurgia Pediatrica; purtroppo non la era.
Il professore infatti riteneva urgente l'intervento, sia per il pericolo di sanguinamento, sia per non sottoporre la bambina ad una nuova pulizia intestinale, sempre impegnativa specie per i pazienti pediatrici. Inutile nascondere l'ansia per lo stato di salute di nostra figlia, ma anche la rabbia e l'incredulità con cui abbiamo lasciato l'ospedale; ci confortava soltanto la fiducia nel Prof. de'Angelis che ci aveva garantito che avrebbe fatto tutto il possibile per trovare la sala operatoria entro la settimana successiva.
Infatti, nonostante le non poche difficoltà incontrate, anche per l'agitazione sindacale di parte del personale medico di quei giorni (la cosa non ha riguardato l'Equipe di de'Angelis), grazie al suo interessamento e a quello personale del Direttore Generale, il 20 Luglio, a quattro giorni dalla diagnosi, nostra figlia è stata da lui operata con successo.
Con questa lettera vogliamo anzitutto esprimere la massima stima per l'umanità dimostrata dal Prof. Gianluigi de'Angelis e i nostri più sentiti ringraziamenti a lui e a tutto il suo staff, ma intendiamo anche sottolineare l'amarezza per aver riscontrato che, di fronte alla patologia di una bambina, si siano fatte tante difficoltà per fissare l'intervento chirurgico.
Non possiamo fare a meno di domandarci: "Perchè è stato necessario l'intervento tenace del Professore? Non dovrebbe essere una normale procedura intervenire con solerzia, trattandosi in particolare di un bambino?".
E ancora: "Il diritto alla salute di un bambino non dovrebbe essere garantito sempre e comunque senza privilegi di sordità?"
Ci auguriamo che il sostegno finanziario di imprenditori privati, come Barilla Spa, all'Ospedale Maggiore Universitario di Parma, che vanta delle sicure Eccellenze, possa elevare il livello dei suoi servizi, a partire dal reparto pediatrico.
I genitori Matilde e Ruggero Bargnani
Cremona, 21 Settembre
by admin | Apr 30, 2010 | Articoli
Signor direttore, mi chiamo Irene, ho 20 mesi, abito in provincia di Venezia e le chiedo il favore di poter ringraziare, attraverso le pagine del quotidiano della loro città, il direttore Prof. Gianluigi de’ Angelis, le dottoresse Fabiola Fornaroli, Barbara Bizzarri e Francesca Vinci e il personale infermieristico dell’U.O.C. Gastroenterologia del dipartimento Materno-infantile dell’Azienda Ospedaliera di Parma per la loro professionalità e grande umanità. Non credo di dover spiegare l’animo di un genitore che scopre che la propria creatura sta male. Le emozioni, il dolore e lo smarrimento. Il Prof. de Angelis e la sua équipe hanno saputo innanzitutto alleviare questo sconforto, costituendo sin da subito un punto di riferimento per affrontare i mille interrogativi che accompagnavano il mio grave malessere. Come è vero direttore che “il migliore medico è quello che sa infondere speranza”. Grazie Prof. de’ Angelis… di avere sostenuto le persone che mi vogliono bene… Questi professionisti poi con delicate (ho 20 mesi!) e precise procedure diagnostiche hanno fornito le risposte di cui avevo bisogno. Grazie professore… di aver formulato ua diagnosi che mi permetterà di rinascere alla vita… Ora sto ancora… ma spero di dimenticare presto tutto… Loro… le persone che mi amano… invece… sono certa che non vi dimenticheranno mai.
Irene Carraro, mamma è papà
Fonte: Gazzetta di Parma
by admin | Apr 30, 2010 | Articoli
Signor direttore,
mi chiamo Irene, ho 20 mesi, abito in provincia di Venezia e le chiedo il favore di poter ringraziare, attraverso le pagine del quotidiano della loro città, il direttore prof. Gian Luigi de'Angelis, le dottoresse Fabiola Fornaroli, Barbara Bizzarri e Francesca Vincenzi e il personale infermieristico dell'U.O.C. Gastroenterologia del dipartimento Materno-infantile dell'Azienda Ospedaliera di Parma per la loro professionalità.
Non credo di dover spiegare l'animo di un genitore che scopre che la propria creatura sta male. Le emozioni, il dolore e lo smarrimento.
Il professor de'Angelis e la sua equipe hanno saputo innanzitutto alleviare questo, sconforto, costituendo sin da subito un punto di riferimento per affrontare i mille interrogativi che accompagnavano il mio grave malessere. Come è vero direttore che "Il miglior medico è quello che sa infondere più speranza".
Grazie professor de'Angelis… di aver sostenuto le persone che mi vogliono bene… Questi professionisti poi con delicate (ho 20 mesi!) e precise procedure diagnostiche hanno fornito le risposte di cui avevo bisogno. Grazie professore… di aver formulato una diagnosi che mi permetterà di rinascere alla vita… Ora sto ancora male… ma spero di dimenticare presto tutto… Loro… le persone che mi amano… invece… sono certa che non vi dimenticheranno mai.
Irene Carraro, mamma è papà
Fonte: Gazzetta di Parma
by admin | Apr 23, 2010 | Articoli
Nel corso del congresso, anche la lecito magistralis di Villanacci
Si è svolto, nell'aula del Monoblocco dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria il 21° Congresso Internazionale delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (Mici), organizzato dall'Unità operativa complessa di Gastroenterologia diretta da Gian Luigi de' Angelis che da anni rappresenta un centro di riferimento nazionale per queste patologie complesse, e dalla Unità di Chirurgia d'urgenza diretta di Raffaele Dalla Valle.
Dopo i saluti delle autorità, la prima sessione presieduta dai professori Giovannelli e Dell'Abate, ha riguardato le tecniche diagnostiche. Dopo un intervento del dottor Sassatelli di Reggio Emilia sull'appropriatezza dell'endoscopia, particolarmente innovativi sono risultati gli interventi della dottoressa Fornaroli che ha portato l'importante esperienza del centro di Parma sull'utilizzazione della video-capsula che viene usata ormai dal 2001 e della dottoressa Conigliaro di Modena che ha parlato dell'ileoscopia con enteroscopi con pallone, tecnica attualmente immessa proprio dall'equipe di de'Angelis anche nell'Ospedale di Parma.
E' seguita una lectio magistralis del dottor Villanacci, anatomo-patologo di Brescia ed esperto di fama mondiale, che ha mostrato come molte diagnosi di Mici indeterminata possono invece essere classificate come rettocolite o morbo di Crohn con indagini particolarmente approfondite. La seconda sessione presieduta dal professor Navarro, direttore di Canceropole, polo di tutta la ricerca oncologica di Parigi, ha riguardato le novità in tema di terapia medica.
Molto interessante è stato il confronto tra professor Raynaud del polo universitario di Avicenne-Parigi e le dottoresse Bizzarri e Vincenzi, collaboratrici di de'Angelis, che hanno riportato l'esperienza veramente importante in tema di terapia biologica, con risultati assolutamente sovrapponibili tra i due centri.
Il messaggio finale è quello che la terapia biologica e la più efficace nella guarigione delle lesioni intestinali ed il suo uso precoce può incidere positivamente anche sulla storia naturale della malattia. La sessione si e chiusa con il timig chirurgico delle Mici, trattato dal professor Paolo del Rio, che ha così introdotto la terza ed ultima sessione sulla terapia chirurgica coordinata dai professori Sianesi, Dalla Valle ed Adorni. Di estremo interesse l'intervento del professor Wind di Avicenne-Parigi, che ha mostrato come le nuove tecniche chirurgiche laparoscopiche nella Rettocolite ulcerosa non solo abbattendo i possibili rischi acuti e degenerativi della malattia ma sono in grado di offrire anche una ottima qualità di vita ai pazienti.
Sono stati poi trattati la chirurgia del morbo di Crohn dal professor Pietrabissa di Pavia, la terapia chirurgica della colangite sclerosante dal professor Soliani, la chirurgia delle Mici in età pediatrica dal dottor Casolari, il morbo di Crohn a localizzazione anale dai Dottori Contini e Zinicola, tutti di Parma.
Alla fine dei lavori il professor de'Angelis ha sottolineato l'importanza dell'approccio multidisciplinare di queste patologie nonché l'importanza di stretti rapporti di lavoro e di ricerca con altre equipe italiane e straniere.
by admin | Apr 8, 2010 | Articoli
Sempre di più e sempre più giovani. Le malattie infiammatorie croniche intestinali, in netto aumento negli ultimi decenni, specialmente nei paesi più industrializzati, contano oltre 10mila casi in Emilia Romagna e colpiscono più comunemente in età giovanile. Si parlerà di queste patologie e delle nuove frontiere diagnostiche, terapeutiche e chirurgiche, durante il ventunesimo "Congresso Internazionale sulle malattie infiammatorie croniche intestinali" che si terrà domani, venerdì, all'Ospedale di Parma.
Esperti di prima grandezza si confronteranno sulle nuove terapie farmacologiche e sul miglioramento delle tecniche diagnostiche e chirurgiche che in questi ultimi anni hanno modificato la gestione del trattamento della malattia di Crohn e della rettocolite ulcerosa, dando particolare rilievo al trattamento con terapie biologiche. "Con questo evento – spiega Gian Luigi de'Angelis, direttore della Gastroenterologia del dipartimento Materno-infantile dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Parma – cerchiamo di riprodurre anche a livello congressuale il lavoro di équipe interdisciplinare che da anni caratterizza l'attività del nostro centro. Nella nostra struttura il paziente è preso in carico dal momento della diagnosi in poi, per garantire la continuità assistenziale sia dal punto di vista clinico-terapeutico che strumentale". Queste patologie richiedono gioco di squadra e possono essere affrontate al meglio grazie a un lavoro coordinato tra gastroenterologi, endoscopisti, chirurghi, anestetisti, radiologi, oncologi, anatomo-patologi e altri specialisti. "Si tratta di malattie tra le più studiate negli ultimi anni – continua de'Angelis – perché colpiscono maggiormente i paesi con un'economia forte e perché lo studio del loro modello può portare a grandi passi avanti anche nella cura di altre malattie. La terapia biologica, per esempio, è stata sperimentata per la prima volta proprio sul morbo di Crohn". Ecco che allora la diagnosi precoce, le nuove terapie farmacologiche e gli interventi chirurgici a bassa invasività, hanno consentito, negli ultimi anni, di evitare il manifestarsi di recidive: "Qui a Parma- dichiara Raffaele Dalla Valle, responsabile Urgenze chirurgiche dell'apparato digerente a indirizzo oncologico dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Parma – abbiamo già eseguito con successo alcuni interventi di proctocolectomia totale con tecnica laparoscopica". Di grande importanza anche l'attività dei molto volontari dell'associazione Snupi (Sostegno nuove patologie intestinali): "La nostra associazione – spiega Giulio Orsini, presidente di Snupi -, grazie al supporto degli stessi pazienti e dei loro familiari, ha dato vita in questi anni a un progetto sociale che ha reso possibile sostenere la struttura di riferimento sia in termini organizzativi che di affiancamento e supporto ai malati, senza sostituirsi in primis a chi svolge il proprio compito istituzionalmente".
Gli "angeli" di Snupi
250 soci effettici, 50 volontari attivi. Snupi, la onlus attiva dal 2001 grazie alla volontà dei genitori di pazienti in età pediatrica e giovanile affetti da patologie intestinali croniche, si definisce con una semplice parola: un'associazione responsabile. Per affiancare l'istituzione ospedaliero e supportarla, senza sostituirsi a essa: "Noi affianchiamo le famiglie, – spiega Giulio Orsini, presidente di Snupi -. foriamo i medici, individuiamo strumenti d'avanguardia, sensibilizziamo l'opinione pubblica e divulghiamo informazioni. Questo momento può essere l'occasione per gratificare i nostri volontari".
Fonte: Gazzetta di Parma, articolo di Margherita Portelli
by admin | Feb 9, 2010 | Articoli
L'educazione dei più giovani passa anche attraverso la tavola. Gli anni scolastici, infatti, sono fondamentali per lo sviluppo di una persona, anche in base alla sua alimentazione, sia in termini di quantità, sia di qualità. Proprio per approfondire gli aspetti legati alla corretta alimentazione, anche in relazione al cibo fornito nelle mense scolastiche di Parma, ieri mattina Comune, Ausl, Università, Azienda ospedaliero universitaria e Ufficio scolastico provinciale hanno organizzato il quarto appuntamento del convegno "Crescere in armonia", rivolto a tutti i genitori e gli operatori del settore, ponendo l'accento sulle diete "particolari" che devono essere seguite in alcuni casi.
12mila parti al giorno
Nelle 70 scuole di Parma, infatti, vengono forniti 12mila pasti quotidiani, ma tra questi quasi 900 sono pasti "speciali", preparati ad hoc per rispettare tradizioni religiose o limitazioni alimentari legate a patologie. "Un corretto stile di vita è sostenuto dalla sicurezza e dalla correttezza alimentare – commenta il vice sindaco, Paolo Buzzi -. Ed è importante che l'educazione dei bimbi a questo comportamento inizia proprio dalle mense scolastiche. Non solo dal punto di vista della quantità e della qualità alimentare, ma anche per tutelare chi soffre di determinare patologie. Su richiesta, infatti, il nostro servizio può elaborare pranzi speciali per bambini diabetici, obesi, allergici o intolleranti a qualche alimento, celiaci… Quello di oggi (ieri per chi legge, ndr) vuole essere proprio un momento formativo, supportato dai nostri partner scientifici, per tutte le persone coinvolte nella nutrizione dei più giovani, per aiutarli a crescere in armonia".
Il commento dell'esperto
Al convegno, che si è svolto al centro congressi di via Toscana, era presente anche Gian Luigi de'Angelis, direttore dell'unità complessa di Gastroenterologia del dipartimento materno infantile dell'azienda ospedaliera di Parma: "Per la crescita dei ragazzi è fondamentale che tutte le diete siano equilibrate in tutti i loro componenti – spiega il medico e docente universitario -, sia in termini di quantità sia di qualità, mescolando cereali, frutta, verdura, carne, pesce. E devono essere correlate a una giusta attività motoria del bambino e dell'adolescente. Le diete speciali devono essere riservate solo per motivazioni dimostrate scientificamente: invito tutti a diffidare dei test di intolleranza alimentare non scientifici che purtroppo si stanno diffondendo sempre di più nei paese maggiormente sviluppati. Non bisogna sovraccaricare i giovani con diete sbagliare: l'alimentazione ha importanti ricadute sulla salute dei nostri figli".
"Bisogna preferire le carni bianche"
Qual'è la migliore dieta da seguire per far crescere sani i più giovani? Alla domanda risponde direttamente Gian Luigi de'Angelis, direttore dell'unità complessa di Gastroenterologia del dipartimento materno infantile dell'azienda ospedaliero universitaria di Parma. "La dieta mediterranea è riconosciuta come una delle diete più sane al mondo – commenta -. E' composta da cereali, frutta e verdura. Nella piramide alimentare un posto importante lo occupa anche la carne, indispensabile per il tessuto muscolare, ma è necessario non eccedere con le dosi, in quanto crea altre problematiche. E' soprattutto importante preferire le carni bianche alle rosse. Uno spazio è lasciato anche ai dolci, ma assai limitato. E l'importante rimane la varietà di alimentazione, rispettando la corretta quantità e la qualità degli alimenti consumati".
Fonte: Gazzetta di Parma, articolo di Caterina Zanirato