E in piazzale Santafiora spunta un orsetto bianco

E in piazzale Santafiora spunta un orsetto bianco

 

Un orsetto bianco dal muretto sorridente, fa capolino sulle magliette arancioni di tutti i volontari. Il suo nome e Snupi, ed è la mascotte dell'associazione Sostegno Nuove Patologie Intestinali.

 

"Ogni anno sono sempre di più i bambini che manifestano intolleranze alimentari o mostrano i sintomi di malattie intestinali croniche", spiega Giulio Orsini, presidente dell'associazione, nata ufficialmente nel 2005 ma attiva già da qualche anno prima. 

 

"Il nostro scopo, è quello di sostenere le famiglie dei bambini malati e attrarre  l'attenzione su patologie poco conosciute ma di grande impatto, dal punto di vista fisico e sociale". Per farlo, tra le diverse manifestazioni organizzate nel corso del anno, la prima edizione di "Giocando con Snupi", una festa per bambini, organizzata in piazzale Santafiora, in collaborazione con l'Associazione italiana celiachia, il Centro sociale universitario, i volontari dell'Ospedale dei bambini, la Centrale del Rum di via Farini (che ha offerto il rinfresco), con il patrocinio del Comune. "Un pomeriggio divertente, nato con la voglia di condividere alcune ore di spensieratezza, e nello stesso tempo, coinvolgere le famiglie parmigiane e sensibilizzarle nei confronti di questo problema". 

 

Diverse le occasioni di svago, specialmente per i più piccoli, che hanno alternato salti e corse sui giochi gonfiabili offerti da Gommaland, a lavori manuali proposti dagli educatori dell'associazione Ludobimbi. "Utilizziamo farina gialla e didò, per stimolare l'apprendimento delle forme e delle dimensioni, nei bambini dai 0 ai 5 anni", spiega l'educatrice Mariantonietta Tagliafierro. Poco distante, i più grandi, hanno potuto assistere ad una dimostrazione dell'arte marziale Kwan Ki Do. Un pomeriggio di festa, dunque, per un'associazione che lavora a stretto contatto con il reparto di Gastroenterologia pediatrica dell'Azienda ospedaliera di Parma, diretta dal professor Gianluigi de Angelis. "Il loro aiuto è prezioso, sia a livello umano che pratico perché, grazie alle loro donazioni e a quelle di altre associazioni del territorio, avviamo la possibilità di acquistare macchinari all'avanguardia nella cura delle patologie intestinali", spiega de Angelis direttore di un reparto tra i migliori d'Italia, che offre una reperibilità di 24 ore su 24 e cura oltre 400 pazienti con malattie intestinali croniche.

"Da soli, tuttavia, tutto ciò non sarebbe possibile".

 

Fonte:  Gazzetta di Parma

E in piazzale Santafiora spunta un orsetto bianco

E in piazzale Santafiora spunta un orsetto bianco

Un orsetto bianco dal muretto sorridente, fa capolino sulle magliette arancioni di tutti i volontari. Il suo nome e Snupi, ed è la mascotte dell'associazione Sostegno Nuove Patologie Intestinali.

"Ogni anno sono sempre di più i bambini che manifestano intolleranze alimentari o mostrano i sintomi di malattie intestinali croniche", spiega Giulio Orsini, presidente dell'associazione, nata ufficialmente nel 2005 ma attiva già da qualche anno prima. 

"ll nostro scopo, è quello di sostenere le famiglie dei bambini malati e attrarre  l'attenzione su patologie poco conosciute ma di grande impatto, dal punto di vista fisico e sociale". Per farlo, tra le diverse manifestazioni organizzate nel corso del anno, la prima edizione di "Giocando con Snupi", una festa per bambini, organizzata in piazzale Santafiora, in collaborazione con l'Associazione italiana celiachia, il Centro sociale universitario, i volontari dell'Ospedale dei bambini, la Centrale del Rum di via Farini (che ha offerto il rinfresco), con il patrocinio del Comune. "Un pomeriggio divertente, nato con la voglia di condividere alcune ore di spensieratezza, e nello stesso tempo, coinvolgere le famiglie parmigiane e sensibilizzarle nei confronti di questo problema". 

Diverse le occasioni di svago, specialmente per i più piccoli, che hanno alternato salti e corse sui giochi gonfiabili offerti da Gommaland, a lavori manuali proposti dagli educatori dell'associazione Ludobimbi. "Utilizziamo farina gialla e didò, per stimolare l'apprendimento delle forme e delle dimensioni, nei bambini dai 0 ai 5 anni", spiega l'educatrice Mariantonietta Tagliafierro. Poco distante, i più grandi, hanno potuto assistere ad una dimostrazione dell'arte marziale Kwan Ki Do. Un pomeriggio di festa, dunque, per un'associazione che lavora a stretto contatto con il reparto di Gastroenterologia pediatrica dell'Azienda ospedaliera di Parma, diretta dal professor Gianluigi de Angelis. "Il loro aiuto è prezioso, sia a livello umano che pratico perché, grazie alle loro donazioni e a quelle di altre associazioni del territorio, avviamo la possibilità di acquistare macchinari all'avanguardia nella cura delle patologie intestinali", spiega de Angelis direttore di un reparto tra i migliori d'Italia, che offre una reperibilità di 24 ore su 24 e cura oltre 400 pazienti con malattie intestinali croniche.

"Da soli, tuttavia, tutto ciò non sarebbe possibile".

Piazzale Santafiora: festa per i bambini

"Un pomeriggio insieme, giocando con Snupi". Così si intitola la manifestazione benefica che si terrà domenica in piazzale Santafiora (zona di via Farini), a  partire dalle 14:30. Una grande festa per i bambini e per tutte le famiglie: questa l'idea degli organizzatori, l'associazione Snupi (Sostegno nuove patologie intestinali)  e Comune, con la sponsorizzazione della Centrale del Rum (locale al 54 di via Farini) che offrirà il rinfresco. Giochi gonfiabili, "truccabimbi", laboratori ludici, giocolieri, manifestazioni sportive di arti marziali e molto altro: si annuncia una domenica di divertimento per grandi e piccini. Divertimento che andrà a buon fine: tutte le offerte raccolte, infatti, saranno devolute al sostegno dei piccoli ammalati e delle loro famiglie, oltre che ai ricercatori impegnati nella lotta a queste nuove patologie intestinali sempre più diffuse.

Fonte: Gazzetta di Parma

“Ecco come abbiamo salvato il piccolo Mario”

Dalla stanzetta del reparto di chirurgia pediatrica del Maggior in cui trascorre giorno e notte da quasi un mese a questa parte, la mamma del piccolo Mario, il bimbo di un anno che ha rischiato la vita per aver ingoiato una pila, dice di non vedere l’ora di tornarsene a casa. “E’ la fine di un incubo”, commenta stringendo il figlio tra le braccia. Un brutto sogno, iniziato in sordina. “Quel giorno il telecomando era caduto per terra ed era andato in mille pezzi. Io mi sono immediatamente precipitata a pulire – racconta la madre desolata – ma la pila deve essergli saltata molto vicino, magari nascondendosi tra le pieghe dei pantaloni. E lui deve averla ingoiata come se fosse una caramella, senza nemmeno tossire”. E per diverso tempo, nessuno si è accorto che Mario, il figlio minore di una famiglia di Reggio Emilia, aveva mangiato quella caramella tossica, “Non appena sono arrivati i primi sintomi, una forte dispnea, segnale di un’infezione alle vie aeree, i genitori hanno portato il bambino in ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, dove i medici, (riusciti a far espellere la batteria per vie naturali, ndr), hanno diagnosticato una sospetta fistola esofago-tracheale – spiega Carmine Del Rossi, il direttore della Chirurgia pediatrica del Maggiore -. E’ stato a quel punto che il primario del santa Maria Nuova ci ha chiamato per chiederci se potevano trasferire il bambino qui”. Una volta arrivato al Maggiore, che offre prestazioni specialistiche di secondo livello ed è riferimento sovraprovinciale, la diagnosi, un pericoloso “buco” tra l’esaofago e la trachea, è stata confermata. “Essendoci la possibilità di guarigione spontanea, abbiamo deciso di mettere a riposo la via digestiva del bambino, che abbiamo sottoposto a nutrizione parenterale totale tramite un catetere venoso centrale”, continua il dottor Del Rossi. Il piccolo Mario che ha già ripreso a mangiare autonomamente, grazie all’intuizione dei medici del Maggiore è quindi completamente guarito senza che ci sia stato bisogno di sottoporlo ad un delicato intervento chirurgico. E a breve, potrà finalmente tornare a casa.

 

Fonte: Gazzetta di Parma, articolo di Alessia Tannoia