Uno “spetàcol dal viv” per il duo Rico e Baroz il cui ricavato è stato devoluto per un progetto di salute
I loro doppiaggi dal vivo in puro dialetto parmigiano spopolano in rete e i loro spettacoli sempre più richiesti. Così per celebrare i 10 anni di attività i due ideatori di “Io parlo parmigiano”, ovvero Rico Montanini e Danilo Barozzi, hanno allestito uno spettacolo dal vivo destinando il ricavato a favore di Snupi, l’associazione che da quasi vent’anni sostiene i pazienti e le loro famiglie, oltre a formazione, ricerca e ammodernamento tecnologico della struttura di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma diretta da Gian Luigi de’ Angelis.
“Il dialetto parmigiano è morto, sentivamo ripetere in giro – dicono di loro Rico e Baroz – invece ci siamo resi conto che era lì da qualche parte, c’era solo bisogno di smuovere le acque”. E loro le hanno smosse: in occasione del loro spettacolo-compleanno, che si è tenuto lo scorso giugno al Cinema Astra Arena Estiva con una sala gremita, hanno raccolto 4.690 euro che hanno devoluto a Snupi a supporto del Day Service e Centro Nutrizione di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva del Maggiore.
“Siamo nati per gioco e continuiamo il nostro lavoro per passione – hanno aggiunto Rico e Baroz – e per noi è un onore far parte di questa realtà che spende tanta passione, oltre a tanta professionalità, per chi ha bisogno di cure e assistenza”.
“Desidero ringraziare in primis i due straordinari autori/attori Rico e Baroz di io Parlo Parmigiano – ha dichiarato il presidente di Snupi Giulio Orsini – il Comune di Parma, il Cinema Astra Arena Estiva, Ivan De Pietri e tutto il personale i Partners, da Casa Smart a Ruosi Video, Libreria Mondadori Eurotorri, EFT, Mozzoni Store, Studio Brado, la Tribù del Cucù e tutte le persone che a diverso titolo hanno collaborato all’organizzazione e svolgimento della serata”.
Ai ringraziamenti del presidente di Snupi si sono uniti quelli del personale del Day Service e Centro Nutrizione con i medici Francesca Vincenzi e Lucas Cavallaro della struttura di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva del Maggiore e il direttore Gian Luigi de’ Angelis che ha sottolineato l’importanza di una donazione a favore delle attività del Day Service che ha 30.000 accessi all’anno. “Qui i pazienti trovano sempre un punto di riferimento con un medico sempre presente e personale infermieristico e amministrativo ad accoglierli, in particolare pazienti oncologici o con patologie gastrointestinali che necessitano di esami e terapie legate alla nutrizione clinica. Ma il vostro lavori di artisti – ha aggiunto de’ Angelis – ha un alto valore culturale. Riprendere il dialetto vuol dire mantenere viva la peculiarità di un territorio che i social tendono a uniformare”.